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Sofware Gestionali, il problema dell'integrazione e dello scambio dati [^1]

Sofware Gestionali, il problema dell'integrazione e dello scambio dati [^1]

Adozione Software Gestionali in Italia

Mi è capitato di leggere, nei giorni scorsi, il recente report che il Politecnico di Milano, insieme ad ASSOSOFTWARE, ha redatto sullo stato di maturità dell'adozione dei software gestionali in Italia. Si tratta di un appuntamento annuale che presenta lo stato dall'arte su questo importante aspetto delle aziende italiane.

Software gestionali in Italia

Il dato quantitativo è chiaro: due aziende su tre non adottano alcun software gestionale. Sembrerebbe un'istantanea impietosa ma non è detto che lo sia effettivamente. Se si considera la galassia delle lillipuziane PMI italiane, in quel 60% ci sono tantissime realtà che non usano un gestionale semplicemente perchè non serve loro, perchè non porterebbe nessun beneficio concreto alla loro attività. Altre aziende invece adotteranno sistemi gestionali nei prossimi anni quando lo riterranno necessario, ossia quando saranno "culturalmente pronte": il 29% è un valore in crescita, o almeno è la mia lettura di questo dato. I problemi sono altrove.

Indice di valutazione di maturità

L'encomiabile lavoro svolto dal gruppo di ricercatori ha portato alla realizzazione di un indice a quattro fattori finalizzato a dare una visione di impatto sulla "maturità" dell'adozione dei gestionali, una visione quindi non solo quantitativa ma anche qualitativa. Un contributo davvero importante, che mi ha portato a riflettere su alcune difficoltà incontrate in questi anni.

Indice di valutazione maturita

Nessuno dei fattori presi in esame è particolarmente brillante e, se si considera che il prodotto "software gestionale" vanta ormai una storia decennale, il dato mi lascia davvero spiazzato. Ma il vero campanello d'allarme è il valore più basso alla voce "integrazione di processo", aspetto sconosciuto ai più.

DATA INTEGRATION: cosa è e perché è importante proprio per le piccole imprese

Per la definizione puntuale vi lascio wikipedia: data integration. In sintesi, si tratta della possibilità di richiedere dati da fonti diverse, per poterli utilizzare in modo aggregato o puntuale su un sistema alternativo a quello di provenienza. Faccio alcuni esempi per chiarire il concetto:

  1. Voglio vendere dei prodotti sul mio e-commerce (o magari su qualche famoso market place) e voglio che gli ordini arrivino sul software della contabilità e che gli stock nel magazzino si aggiornino in automatico.
  2. Voglio che i tempi di utilizzo e di stop di una macchina a controllo numerico siano messi in relazione con i tempi di lavoro dei miei dipendenti e voglio vederlo su un foglio di calcolo.
  3. Voglio fare un APP da dare ai miei clienti per migliorare il "customer care", che ricordi loro le scadenze e i pagamenti.

Sono esigenze reali da aziende reali che noi in AttiviDigitali abbiamo più volte raccolto. Per fare tutto ciò, in parole poverissime, serve che software diversi parlino tra loro. E qui arriva il punto dolente: il software gestionale non può farlo, oppure bisogna chiedere delle personalizzazioni costosissime.

Attenzione, vorrei sottiloneare una questione che forse non è chiara: il problema dell'integrazione dei dati tra sistemi diversi riguarda principalmente le PMI, non i grandi gruppi. Le aziende grandi possiedono risorse e competenze tali da supplire ai costi (umani e tecnologici) relativi e, di solito, adottano soluzioni gestionali di tipo "enterprise" prive di questi problemi.

Oltre all'esperienza frustrante che può nascere quado ci si trova di fronte a questa situazione, il problema di non pensare all'integrazione dei dati fin da subito, quando si sceglie il proprio software gestionale o ER, espone l'azienda al pericolo che gli algosassioni chiamano LOCK IN tecnologico, ossia il fatto di essere proprietari, sì dei propri dati, ma di fatto di non averne accesso se non attraverso una tecnologia che è di proprietà del fornitore. Le tecnologie tendono a divenire obsolete, ma i dati no. All'estero, dove questo problema si è presentato prima che da noi, hanno risolto differenziando molto la scelta dei fornitori di software, creandosi un portafoglio di fornitori e consulenti indipendenti, oltre che pretendendo il pieno interscambio dei dati.

La responsibilità dei produttori di software

Dal report dell'osservatorio si evince che:

  1. La maggior parte dei software gestionali usati dalle aziende italiane è di manifattura e provenienza italiana: bene, molto bene.
  2. Che le aziende una volta individuato un fornitore difficilmente si rivolgono sul mercato per esplorare altre soluzioni alternative o complementari: non così bene.
  3. Sono poche, pochissime, le aziende che possono permettesi del personale IT interno o professionisti IT indipendenti e molto spesso sono le stesse aziende fornitrici che si occupano di questo aspetto: molto meno bene.

Il problema, dal mio punto di vista, è che la finalità del fornitore e gli obiettivi della PMI loro cliente potrebbero non coincidere. Una software house che non ha mai curato l'aspetto della DATA INTEGRATION perchè, legittimamente o meno, non lo ha mai considerato strategico, non porrà mai questo problema al suo cliente e difficilmente sarà disposta a interagire con soggetti terzi per la condivisione dei dati quando e se l'esigenza si verificherà. Tutt'al più, nella migliore delle ipotesi, proporrà al cliente una soluzione "embedded" integrata al suo sistema (spesso con degli "accrocchi" orrendi), esponendo l'azienda al pericolosissimo lock-in tecnologico.

Se escludiamo i mostri sacri, SAP[^2] e NAVISION[^3], prodotti ai quali la maggior parte delle PMI italiane difficilmente riesce ad avere accesso, quanti sono i "software gestionali" magari di produzione italiana che hanno SDK o API dedicate alla Data Integration, che siano SOAP, REST, non parliamo di GraphQL, ma almeno una vetusta esportazione in CSV ragionata e documentata?

Per mia esperienza pochissime, e anche dove è possibile di solito l'integrazione ha dei costi veramente molto alti perchè viene fatta quasi esclusivamente ad hoc.

Che fare?

Come consulente informatico e socio di una software-house, consiglierei sempre a una azienda di considerare, tra gli altri, anche l'aspetto dello scambio e accessibilità dei dati quando si sciegli un software gestionale o un ERP. Non è un aspetto secondario e non lo è proprio per le piccole aziende. Poi, quando una persona è informata può fare tutte le scelte che vuole.


Fonti Biliografiche: "Il software gestionale in Italia: stato di maturità e leve per la crescita", Politenico di Milano e Osservatori.net, 2021 - Link URL https://www.assosoftware.it/attachments/article/4441/Report%20Ricerca%202021.pdf


[^1]: il seguente articolo è il frutto di una analisi del tutto personale e della mia esperienza in ambito consulenziale. Non ha nessuna finalità polemica ma vuole al massimo essere uno spunto per un confronto aperto sul tema importante della condivisione dei dati tra software. [^2]: SAP è un marchio di proprietà SAP. [^3]: Microsoft Dynamics NAV è un marchio di prorpietà Microsoft.

articolo pubblicato il 2022-04-26 08:30:55

Sofware Gestionali, il problema dell'integrazione e dello scambio dati [^1]